Dott.ssa Silvia Belsito
Sono una persona aperta, attenta e curiosa, e da sempre appassionata di lettura e di tutto ciò che riguarda le storie.
Tali disposizioni personali, affiancate da questa intensa passione, non potevano che rendere la scelta della formazione psicologica una tappa “obbligata”, in grado di rispondere al desiderio di trovare un lavoro nel quale credere fortemente e vivere dal profondo.
Sappiamo ciò che siamo, ma non quello che potremmo essere
Sui banchi del liceo linguistico, che mi ha permesso di approfondire le mie passioni relative alle lingue (soprattutto quella inglese) ed alla letteratura, sono entrata in contatto con la Filosofia. Questo fortunato incontro con il pensiero complesso ha segnato la mia strada e le scelte circa il mio futuro.
Così, nel 2011, mi sono laureata in Scienze e tecniche psicologiche delle relazioni interpersonali e delle organizzazioni sociali, presso l’Università degli studi di Bergamo, ed ho poi proseguito presso lo stesso ateneo con la laurea specialistica in Psicologia Clinica, ottenuta nel 2014.
Il 2014 ha segnato anche il mio ingresso nel mondo del lavoro sotto diversi punti di vista, se da una parte ho iniziato a lavorare come cassiera presso l’azienda Pam Panorama, dall’altra ho svolto sei mesi di tirocinio prima presso Unimpiego Bergamo, società satellite di Confindustria orientata alla ricerca e selezione del personale; e successivamente presso la Cooperativa Biplano, in particolare presso la comunità di riabilitazione psichiatrica.
A seguito di questo anno così impegnativo, decido che quella della psicologia clinica è proprio la mia strada, ne ho fame e ne voglio sempre di più. Così, nel 2016, supero l’esame di stato, ottengo l’abilitazione e mi iscrivo con molta soddisfazione all’Albo A della regione Lombardia.
Tuttavia la lucina del pensiero complesso che si era accesa dentro di me alle superiori non era ancora del tutto sazia, ed è così che nel 2017 approdo al Centro Milanese di Terapia della Famiglia, una scuola quadriennale di specializzazione ad orientamento sistemico relazionale che risponde appieno a questa mia esigenza.
Nel 2017 riesco anche a trovare un nuovo impiego, presso la Cooperativa Ser.E.Na, e faccio così nuovamente ingresso nel mondo della scuola, sebbene in veste diversa. Qui sono infatti una figura di supporto a bambini con disabilità, e mi interfaccio continuamente tra scuola e famiglia. È un ruolo certamente complesso, ma che riempie il cuore di emozioni, sorrisi, e soddisfazioni.
Nell’agosto del 2020 nasce, con un gruppo di colleghi preparati ed entusiasti quanto me, il progetto “Dialoghi”, un progetto in cui gli spiriti appassionati dei miei colleghi fanno da cassa di risonanza al mio. Un progetto che ci rispecchia pienamente, che vive di collaborazione, progettualità e, appunto, dialogo.