Pedagogia
Le scienze pedagogiche hanno come focus la Persona e i suoi processi di apprendimento. In tal senso, il percorso pedagogico può essere intrapreso da chiunque (bambini, ragazzi e adulti) necessiti di una guida formativa che aiuti a superare alcune criticità.
Il supporto pedagogico è rivolto a bambini e ragazzi in età scolare che hanno difficoltà di apprendimento e/o relazionali, ai genitori che faticano a rapportarsi con figli che presentano disturbi del neurosviluppo (ADHD, DSA, disabilità intellettivi, ecc.) o semplicemente faticano a trovare strategie comunicative e di intervento per aiutare il figlio a superare momenti di vita particolarmente critici.
L’obiettivo del percorso pedagogico è accompagnare il soggetto affinché conosca nuovi modi di imparare a relazionarsi, a pensarsi, a vivere, raggiungendo una condizione di benessere che coinvolga sé e chi gli sta attorno.
COME MI PUO' AIUTARE LA PEDAGOGISTA DELLO STUDIO DIALOGHI?
- A trovare strategie per imparare meglio e con piacere
- Ad andare a scuola volentieri
- A relazionarmi bene coi compagni, con le maestre e con mamma e papà
- A saper riconoscere le mie emozioni e chiamarle per nome
- A capire se ho scelto la scuola per me
- A trovare i miei punti di forza e la fiducia in me stesso
- A relazionarmi bene con me stesso e con gli altri
- Ad avere consapevolezza di chi sono e di chi voglio diventare
- A prendere consapevolezza del mio modo di comunicare con gli altri
- A imparare nuovi modi per comunicare
- A riconoscere quali sono i miei strumenti e come usarli nei vari contesti
- Ad accogliere il cambiamento con slancio e creatività
- A “mettermi nei panni” dell’altro
- A comprendere gli strumenti di mio figlio in base alla sua età di sviluppo
- A riconoscere e gestire le mie emozioni
- A mettermi in gioco nella pratica genitoriale con nuove modalità e strumenti
- A trovare nuove tecniche di comunicazione
- Ad approfondire la conoscenza dei reciproci punti di forza
- A sviluppare consapevolezza delle proprie emozioni e della loro gestione
- A riconoscere bisogni e motivazioni reciproche
- a trovare nuovi modi di agire nella pratica educativa
- ad analizzare un caso educativo che mi vede coinvolta
- a riflettere sulle mie modalità operative, relazionali, di gestione emotiva
SERVIZI DI PEDAGOGIA
CHE COS’E’ LA CONSULENZA PEDAGOGICA?
La consulenza pedagogica è una forma di aiuto che la pedagogista offre alla persona, attraverso il colloquio. Potremmo chiamarla una “terapia attraverso la parola”, che non prevede alcuno scavo nell’inconscio ma si muove tutta sul piano del conscio, un conscio magari dato a lungo per scontato o non discusso, non riletto. Questo aspetto è importante, perché segna una differenza tra il colloquio pedagogico e quello psicologico!
Il pedagogista durante la consulenza pedagogica, non risolve i problemi dell’interlocutore, ma lo aiuta a trovare delle soluzioni proprie; egli usa il “metodo clinico”, ovvero, uno sguardo in situazione: in questo modo si avvicina al contesto nel quale si trova l’interlocutore. Strumenti imprescindibili del pedagogista durante il colloquio clinico sono l’ascolto attivo (partecipe) e l’attivazione empatica.
La cassetta degli attrezzi del pedagogista è ricca e spesso originale, perché attinge da più ambiti (psicologia, sociologia, didattica, letteratura, arte): più il pedagogista è creativo nel suo modo di operare, più riuscirà ad avvicinarsi alla complessità della persona che ha di fronte. Mi piace pensare al pedagogista come ad un artigiano che ogni volta crea il suo strumento progettandolo “su misura” del proprio cliente. E spesso, è proprio così!
A CHI E’ RIVOLTA?
A ragazzi, adulti, anziani, coppie, gruppi, istituzioni, lavoratori. A tutti coloro che vogliono rileggere con l’aiuto di una guida esperta il proprio progetto di vita personale o professionale, per superare le criticità che li coinvolgono in un particolare momento della loro esistenza e acquisire strumenti per poter in un secondo momento, essere guide consapevoli di se stessi.
MIO FIGLIO è PARTICOLARMENTE AGITATO … HA L’ADHD? FACCIAMO CHIAREZZA in 3 punti!
- Che cos’è l’Adhd? ADHD è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo di origine neurobiologica che interferisce con il normale sviluppo psicologico del bambino e ostacola lo svolgimento delle normali attività quotidiane. Il disturbo è prevalentemente dovuto all’interazione tra una predisposizione cerebrale congenita e gli effetti dell’ambiente. I sintomi possono essere difficoltà di attenzione e concentrazione, iperattività e incapacità di controllare l’impulsività. (Capodieci e Cornoldi, 2013)
- E i sintomi? L’esordio dei sintomi avviene spesso nei primi 4 anni di età e comunque sempre prima dei 12 anni. L’età in cui viene fatta generalmente la diagnosi è tra gli 8 e i 10 anni; tuttavia, i soggetti appartenenti alla variante disattentiva possono non essere diagnosticati fin dopo l’adolescenza.
Come fa uno specialista a distinguere un bambino con adhd da un bambino che mostra caratteristiche simili che però non rimandano specificatamente all’adhd?
La diagnosi di deficit di attenzione/iperattività è clinica e si basa su valutazioni mediche, dello sviluppo, educative e psicologiche complete.
Inoltre… si seguono i criteri di persistenza, frequenza e intensità: devono presentarsi almeno 6 sintomi di disattenzione e/o iperattività-impulsività nei bambini (6-17 anni) e 5 sintomi negli adulti (18-44 anni) tra quelli in elenco nel DSM-V (persistenza), in almeno due ambiti di vita quotidiana (frequenza) (almeno 3 ambiti per ICD-10)… Causando problemi tali da interferire con il normale funzionamento sociale (intensità)
LE 3 PAROLE MAGICHE DEL PERCORSO PEDAGOGICO CON ADHD
- CONSAPEVOLEZZA: il pedagogista accompagna il bambino/ragazzo nella presa di consapevolezza dei suoi comportamenti poco funzionali nel contesto sociale e per se stesso. Aiuta quindi il bambino/ragazzo a rispondere alla domanda: “Come mi comporto e perché?”
- AUTOSTIMA: solitamente il bambino/ragazzo con Adhd ha un’autostima piuttosto bassa, non si sente compreso (e di fatto è davvero molto poco compreso, a casa o a scuola) e viene spesso ammonito. Ciò fa perdere in lui fiducia in se stesso e nell’adulto (manifestando spesso comportamenti di rabbia e frustrazione). Il pedagogista ripercorre con lui la sua narrazione autobiografica aiutandolo a scoprire le proprie qualità.
- MOTIVAZIONE: carente è anche il piano della motivazione, nel bambino/ragazzo adhd, che a causa del deficit di attenzione o dell’iperattività fatica a mantenersi sul compito, che vede come non stimolante se non ha un riscontro concreto nel breve termine o non rientra nei propri interessi. Spesso questo è causa di drop-out scolastico (abbandono) per l’adolescente e in generale, di alti livelli di frustrazione, anche per i bambini.
Il pedagogista lo aiuta a trovare obiettivi a breve termine e strategie efficaci per tenere alta la motivazione.
L’INTERVENTO SISTEMICO DEL PEDAGOGISTA VERSO L’ADHD … IN 3 PUNTI!
- SOSTEGNO AL GENITORE: quando un bambino/ragazzo presenta un disturbo Adhd… il supporto al genitore è ESSENZIALE! in che modo: attraverso un percorso di PARENT TRAINING, individuale o di gruppo: i genitori sono supportati sul piano psico-educativo ed emotivo, e vengono suggerite loro strategie educative e comunicative per interagire con il proprio figlio, nel rispetto e nella comprensione del suo disturbo. Il parent training di gruppo permette a più famiglie con la stessa problematica di condividere vissuti ed esperienze, e quindi di generare co-apprendimento, guidati dallo specialista.
- CURA DELLA RELAZIONE IN FAMIGLIA: il pedagogista interviene sul piano delle dinamiche educativo-comportamentali di tutti i componenti della famiglia… perché bisogna ricordare che, in ottica sistemica, “il problema” non risiede mai nella persona, ma nelle dinamiche relazionali messe in atto.
- CURA DELLA RELAZIONE A SCUOLA (e/o in altro contesto sociale): il pedagogista fa da mediatore tra scuola e famiglia, suggerendo alla scuola strategie operative efficaci per contribuire a migliorare la dinamica di insegnamento-apprendimento in presenza di disturbo adhd. Sensibilizzando (il più possibile!) gli insegnanti, sulle difficoltà reali con le quali il bambino/ragazzo si trova a convivere ogni giorno.
La supervisione pedagogica per professionisti del settore educativo, si pone come spazio privilegiato di riflessione sul proprio agire educativo in un determinato contesto o servizio.
il percorso di supervisione individuale dà la possibilità di focalizzare l’attenzione maggiormente su di sé e sul proprio atteggiamento professionale, aumentando il livello di consapevolezza in merito alle proprie modalità relazionali e capacità comunicative e riflessive, nonché di gestione del proprio vissuto emotivo. Si pone in particolare l’attenzione sui significati e i vissuti attribuiti al proprio gruppo di lavoro o alla persona con cui si instaura una relazione di aiuto , nonché sulle latenze insite nelle differenti prassi pedagogiche.
La supervisione pedagogica è un servizio che si offre a educatori, pedagogisti, insegnanti e professionisti che operano nel campo della cura della persona.
“Aiuta il tuo prossimo secondo le tue possibilità
e bada a te stesso per non cadere”. Siracide
- Qual è la formazione del pedagogista?
Il pedagogista è un professionista riconosciuto e giuridicamente normato dallo Stato (legge 205/17) che acquisisce laurea di II livello (3+2), ovvero idonee conoscenze, abilità e competenze educative inerenti al livello 7 del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente
- Di cosa si occupa?
Di sostenere la persona o il gruppo a ritrovare uno stato di benessere personale e sociale. Ma ANCHE di fare ricerca nell’ambito di pertinenza.
“Il pedagogista opera nell’ambito educativo, formativo e pedagogico, in rapporto a qualsiasi attività svolta in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, in una prospettiva di crescita personale e sociale” (l.205/17 art.1 comma 594)
- In quali contesti opera?
Il comma 594 della legge 205/17 indica nello specifico i seguenti ambiti di attività del pedagogista:
a)Educativo e formativo; b)scolastico; c)socio-assistenziale, limitatamente agli aspetti socio-educativi; d)della genitorialità e della famiglia; e)culturale; f)giudiziario; g)ambientale; h)sportivo e motorio; i)dell’integrazione e della cooperazione internazionale
RIASSUMENDO:
“ll Pedagogista, considerati i settori di competenza, può svolgere la sua prestazione professionale come dipendente in: Scuole, Enti locali, Servizi del Ministero della Giustizia, Università, Aziende, Imprese, Enti del privato sociale. Può altresì svolgere attività libero professionale presso studi privati o in collaborazione con Enti Pubblici e Privati.
Il Pedagogista eroga le sue prestazioni alla persona di qualsiasi età, alla coppia, alla famiglia, al gruppo ed alle istituzioni, attraverso attività educative, culturali, rieducative, formative.”
tratto da: “Il processo e gli strumenti per il riconoscimento dell’attività pedagogica come professione: il profilo professionale e il Codice deontologico del pedagogista” – ANPE”
- Il pedagogista è lo specialista dei bambini?
Non solo! Il pedagogista è nato storicamente nell’antica Grecia come figura che aveva il compito di accompagnare i figli dei nobili da casa a scuola, supportando i fanciulli sul piano degli apprendimenti, parlando, confrontandosi con loro, accompagnandoli nel percorso di sviluppo personale, etico, sociale. Aveva quindi un ruolo fortemente educativo.
Nel 1995 il Parlamento e il Consiglio Europei proclamano il 1996 – European Year of Lifelong Learning – Anno europeo dell’istruzione e della formazione lungo tutto l’arco della vita.
Si entra nell’ottica che non imparano SOLO i piccoli, ma si può imparare per tutta la vita. IMPARARE cosa? QUALSIASI COSA! Una lingua, un lavoro, una disciplina, MA anche, nuovi modi di comunicare e relazionarsi (con figli, partner, genitori, datori di lavoro, colleghi…) di reinventarsi, di riconoscersi, di rileggere la propria storia di vita, di trovare i propri punti di forza, le proprie motivazioni etc… ecco dove può venirci in aiuto il pedagogista!
- Il pedagogista e lo psicologo sono la stessa cosa (eh, no! se no non avrebbero inventato due nomi per una stessa professione! MA … c’è un punto che li accomuna.)
QUAL’ E’ IL PUNTO IN COMUNE DI PSICOLOGI E PEDAGOGISTI: entrambi si occupano della cura della Persona, del suo benessere. Il loro lavoro ha lo stesso oggetto di indagine e lo stesso obiettivo!
QUAL’ E’ LA DIFFERENZA TRA PSICOLOGO E PEDAGOGISTA? Le due figure professionali usano STRUMENTI E METODI DIVERSI, perché si focalizzano su aspetti diversi della persona che, come sappiamo, è un sistema complesso!
- Nello studio Dialoghi è presente la pedagogista, specializzata in pedagogia clinica e giuridica. Cosa significano questi due termini?
CHI E’ IL PEDAGOGISTA CLINICO
Un esperto delle dinamiche relazionali e dei processi di insegnamento-apprendimento che vedono al centro la persona. Si occupa di aiutare bambini, ragazzi e adulti a ritrovare uno stato di benessere, sciogliendo insieme i nodi critici del loro presente, prestando particolare attenzione al sistema relazionale (coppia, famiglia, classe, gruppo…), all’ambiente di riferimento del soggetto e ai suoi vissuti.
CHI E’ IL PEDAGOGISTA GIURIDICO
Un esperto di educazione che opera nel terreno del disagio e della devianza sociale, a stretto contatto con il diritto. In ambito civile, interviene nelle adozioni, negli affidi, nelle separazioni e nei divorzi (quale C.T.U e C.T.P.) collaborando con i tribunali, gli studi legali, le agenzie per adozione e affido, le comunità. In ambito penale interviene con azioni volte al reinserimento socio-educativo e al sostegno alla genitorialità (in un’ottica di giustizia riparativa).